Genova

 

Genova


Poi che la nube si fermò nei cieli

Lontano sulla tacita infinita

Marina chiusa nei lontani veli,

E ritornava l'anima partita

Che tutto a lei d'intorno era già arcana-

mente illustrato del giardino il verde

Sogno nell'apparenza sovrumana

De le corrusche sue statue superbe:

E udìi canto udìi voce di poeti

Ne le fonti e le sfingi sui frontoni

Benigne un primo oblìo parvero ai proni

Umani ancor largire: dai segreti

Dedali uscìi: sorgeva un torreggiare

Bianco nell'aria: innumeri dal mare

Parvero i bianchi sogni dei mattini

Lontano dileguando incatenare

Come un ignoto turbine di suono.

Tra le vele di spuma udivo il suono.

Pieno era il sole di Maggio

...

Sotto la torre orientale, ne le terrazze verdi ne la lavagna cinerea

Dilaga la piazza al mare che addensa le navi inesausto

Ride l'arcato palazzo rosso dal portico grande:

Come le cateratte del Niagara

Canta, ride, svaria ferrea la sinfonia feconda urgente al mare:

Genova canta il tuo canto!

...

Entro una grotta di porcellana

Sorbendo caffè

Guardavo dall'invetriata la folla salire veloce

Tra le venditrici uguali a statue, porgenti

Frutti di mare con rauche grida cadenti

Su la bilancia immota:

Così ti ricordo ancora e ti rivedo imperiale

Su per l'erta tumultuante

Verso la porta disserrata

Contro l'azzurro serale,

Fantastica di trofei

Mitici tra torri nude al sereno,

A te aggrappata d'intorno

La febbre de la vita

Pristina: e per i vichi lubrici di fanali il canto

Instornellato de le prostitute

E dal fondo il vento del mar senza posa,


...